Scontro diretto: Vinto.E fu così che si arrivo al gran giorno, arriva al PalaFulgor la capolista, non accadeva ormai da oltre un anno, dato che tanto è il tempo in cui la capolista siam stati noi, lo scorso anno. Arriva la capolista e la nostra gente risponde alla chiamata, mezzo PalaFulgor pieno, l'altro mezzo lo riempiranno i seguitissimi ospiti. Le ragazze preparano i pon-pon, rigorosamente bianco-blu, le più piccoline i cartelloni. Il resto è tifo unanime, rumoroso, fragoroso, potente. Loro ci sono, ora tocca a noi.
E noi non sbagliamo.
Partiamo duri compatti e concentrati, la rice gira, Ricky ne aprofitta e manda a segno i nostri centri che a ripetizione mettono giù palla. E quando loro vengono controllati, tocca all'artiglieria di palla alta continuare l'opera. I muri, sparsi per tutti i nove metri della rete fanno il resto. La miscela è fatta, potente, esplosiva, letale. Solo il servizio pecca, perchè nel voler essere aggressivi, esageriamo e regaliano 6-7 punti buoni ad un'Intrepida che finora è costretta ad inseguire
ad AMPIA DISTANZA.
Questo filo conduttore caratterizza i
primi due set, in modo identico, mentre nel
terzo c'è un leggero cedimento. E qui si vede che non siamo più in prima divisione. Gli avversari, come già successo altre volte, quest'anno non aspettano certo che ci riprendiamo e in men che non si dica rientrano prepotentemente in partita, conquistando il terzo parziale, e dimostrando anche nel
quarto di non essere primi per caso. Il gioco ospite infatti diventa efficace, come già vedemmo all'andata (va detto che allora noi eravamo piuttosto in emergenza), con uno dei centri a far valere doti fisiche di rilievo e anche il resto della squadra a giocare in modo pulito e poco falloso. Difficile trovare un varco in cui puntellarsi per risollevare le sorti del set che finisce seccamente a largo vantaggio dei veronesi.
Ma è ancora una volta la nostra solita arma vincente a salvarci, invocata da Ciobi che al solito ci ricorda chi siamo, e da dove arrivano i nostri successi, quindi calma e giochiamo per divertirci.
Detto..Fatto. L'equilibrio iniziale del
tie-break dura fino al 2-2 poi un felice turno di battuta-muro ci porta sopra alla grande, e al cambio di campo siamo favoriti per il successo finale. La vittoria è li, a un passo.
E qui l'errore è ancora una volta quello di far rientrare gli avversari in partita, costringendo così entrambe le compagini a lottare con il sangue agli occhi fino al 14-12. E queste è la sequenza finale: ricezione, palla alta e scelta per la diagonale stretta. Il muro è piazzato e alto e forte: non è la scelta più felice:murata, 14-13. Palla successiva, la situazione si ripresenta identica: ricezione, palla alta e stavolta il lungolinea diventa un manifuori che nonostante le accese quanto però infondate proteste avversarie, infrante dapprima nel giudizio dell'arbitro e successivamente nella sportiva ammissione di un "Intrepido", ci porta il 15° punto, e con esso il terzo set e i due punti di un tie-break appertenuto ad una partita bella e combattuta. E sopratutto Vinta.
Intrepida dopo i primi due set in cui c'era poco da fare, mostra ciò di cui è capace non appena le si concede un attimo di spazio. Come detto attacchi potenti e precisi, muri composti e difesa organizzata, si dimostrano essere i motivi per i quali è ad oggi ancora la prima della classe.
Noi abbiamo il rammarico di aver sfiorato i 3 punti ma di essere calati troppo presto, con la soddisfazione di conquistare l'ultimo set. Certo, forse prima della partita avremmo firmato per questo risultato, ma con il senno di poi, un po' amaro in bocca resta. Quel che è sicuro è che abbiamo visto, ancora una volta dopo Mussolente, CUS e RDB, che quando giochiamo liberi di pressione e paure, è un gran bel giocare. Ovvero i nostri peggiori avversari siamo ancora noi stessi.
Arbitraggio all'altezza della bella partita.
Un grazie grande come l'unione di tutti i nostri cuori a tutti coloro che sono venuti a tifare per noi, soffrire con noi e vincere, assieme, una partita in cui, siamo certi, tutto il pubblico si è divertito. Senza di voi sarebbe dura, sempre presenti, impagabili.