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venerdì 20 giugno 2008

L’ULTIMO GIANSALUTO? (by Gianca)

PER INIZIARE

Quando ieri sera, come mio solito, ho aperto il blog della squadra, perché c’è sempre qualcosa da vedere, da leggere o da ridere nel nostro blog, sono saltato sulla sedia vedendo la mia faccia “seria” del pre-partita o del post-partita o dell’allenamento, quella di sempre insomma, con sopra la scritta “Grazie”.

Poi ho letto il resto, e sono rimasto per un bel po’ seduto con lo sguardo fisso sullo schermo a pensare: “E adesso?”

Adesso chi leggerà il blog penserà: “Ecco, il cocco dell’allenatore ha scritto l’articoletto strappalacrime, tutto bello, rose e fiori, sviolinate tanto se ne va ed allora tutti amici, baci e abbracci”.

Bene, chi ha scritto è stato l’atleta da cui il Gianca ha preteso di più in questi anni, spesso senza riuscirci, spesso riuscendoci. Ho chiesto tutto ad Ale in tutto: tecnica, tattica, disciplina, coraggio, rabbia, motivazione, grinta, leadership, umiltà, spirito di sacrificio. L’ho “massacrato” di cambi quando uno qualsiasi di questi aspetti non girava. E’ stato spesso l’oggetto di dure reprimende fatte sempre a quattr’occhi, perché altrimenti non avrei ottenuto la comprensione e la condivisione delle mie convinzioni. E’ stato spesso l’oggetto delle mie critiche oppure del mio disinteresse, quando volevo fargli più rabbia, “sei uno, ce ne sono altri undici …”.

Cosa ho ottenuto da lui? In sintesi, oltre a molte altre soddisfazioni, ciò che non a tutti gli allenatori riesce di ottenere: IL RISPETTO DEI RUOLI. Anche quando la panchina è stata non motivata, indigesta o non accettata, il rispetto reciproco non è mai mancato. Sarebbe stato facile, come redattore, scrivere critiche nei confronti di chi, per ruolo, è chiamato a compiere delle scelte. Ciò non è mai accaduto. Di questo, Ale, te ne devo dare atto: come ci siamo sempre detti “si vince in tredici e si perde in tredici”.


E’ STATO FACILE

E’ stato facile ottenere ciò che si è ottenuto, ho allenato delle persone intelligenti sia nella pallavolo sia nella vita. Nessuna persona che è stata con me in palestra ha frainteso quanto veniva detto, tutti hanno sempre capito e fatto propri i messaggi trasmessi. Il gruppo si è unito per convinzione, non per imposizione.

I risultati sono venuti per la dedizione e l’impegno di tutti, le sconfitte sono venute spesso per mie scelte non centrate, sia sul campo sia nella preparazione della gara. Come si può preparare un’analisi troppo accurata dell’avversario quando la squadra non riesce, per mancanza di tempo, ad essere informata in modo adeguato?

E’ stato facile allenare persone molto allenabili, vogliose di far bene, ambiziose, che hanno capito tempi e modi dell’allenamento fin da subito, fidandosi sempre delle motivazioni che portavano ad un certo tipo di lavoro.

E’ stato facile allenare ottime persone, disposte a ridere quando c’era da ridere e ad arrabbiarsi quando c’era da arrabbiarsi, a tacere quando c’era da stare zitti, a parte Nico, e a parlare quando c’era da parlare, a parte Nico che parla sempre …

E’ stato facile trasmettere alle persone il senso del gruppo e dell’accoglienza, favorire l’accettazione del nuovo compagno con i suoi pregi e difetti, accettare la presa in giro reciproca senza arrivare alla mancanza di rispetto, far capire che alla fine della partita tutto si deve dimenticare mentre in partita si deve pensare solo alla pallavolo.

E’ stato facile perché ho allenato Sandro (Ciobi) e Ale, Nico e Pippo, Nick e Davide, Arbo e Lorenz, Poz e Saimon, Andrea e Teo, Paolez e Marquez, Ricki e Billy, Denis e Robi, Giangio e Chicco, Thomas e Paolo, Piero e Flo, Marin e Fede, Red e Brocio, Fabio e Carlo, Francesco e Ivan.


E’ STATO DIFFICILE

E’ stato difficile accettare le sconfitte, perché ritengo che un allenatore debba esigere tanto dagli atleti e tanto più da sé stesso.

E’ stato difficile vedere andar via delle persone e non poter fare nulla per farle rimanere. Anche queste sono sconfitte che, in più, sono peggiori di quelle sportive.

E’ stato difficile, infine, far capire alla squadra che la mia scelta è fatta in funzione della squadra, perché un allenatore esigente che non riesce più ad essere esigente con le persone che allena è perfettamente all’interno del gruppo, ma non è più utile alla squadra.

E’ stato difficile arrivare a quest’ultima scelta.


L’ALBUM DEI RICORDI DI QUESTI ANNI

Sandro: I suoi attacchi punto da seconda linea saltando non così tanto …

Ale: Un set contro il Santa Croce in cui ha messo giù tutto, anche l’impossibile ...

Nico: Un centro il miglior scorer della squadra? Eppure succede e si vince pure …

Pippo: Quando si è potuto allenare ha fatto ombra agli attaccanti avversari …

Davide: Quando capirà di ritardare il tempo del salto sarà troppo tardi … per atterrare!

Arbo: Ha sempre nascosto le sue doti!

Lorenz: La “Papamobile” (auto di forma cubica e colore bianco di cui esistono due esemplari in Italia, uno è suo, ovviamente, l’altro forse è a Roma)

Poz: Dove osano le aquile

Saimon: Non essere riuscito ad allenarlo meglio mi dispiace, data la sua “trans agonistica” Andrea: Il più forte palleggiatore che abbia allenato e che in ogni partita si sia fatto fare almeno un “mano e fuori” a muro

Teo: L’unico palleggiatore che abbia allenato che invece di dirmi di sì con la testa ai miei consigli assuma la posa di Arthur Fonzarelli in Happy Days, per fortuna senza dire “Eehhii”

Paolez: Le sue battute quando entrano uccidono il ricevitore

Marquez: Qualche volta ho pensato di togliergli il muro, perché così ero sicuro che avremmo difeso la palla! Dopo il secondo anno non è più stato allenato in ricezione perché solo i pazzi battevano su di lui (95% in ricezione … e si era pure convinto di essere in difficoltà!)

Ricki: Una scommessa vinta in campo e fuori

Billy: Ha giocato in A2 in Danimarca! Impeccabile e filosofo.

Denis: Peccato averlo allenato da libero solo quest’anno e così poco

Robi: Un cerino si accende tanto velocemente quanto lui entra in partita venendo dalla panchina

Giangio: Un uomo squadra con tanti rimpianti

Chicco: Ma come parla bene il brasiliano!

Flo: Giocherà fino al 2062, anno in cui permetteranno agli atleti di scendere in campo con tutti gli arti artificiali

Red: Sa dire dalla panchina cose irripetibili senza farsi scoprire, un genio del mimetismo in palestra durante le partite

Brocio: La veloce anticipata come la fa lui non la fa più nessuno

Francesco: Per fortuna che sono abituato a vederlo vestito da lavoro, quindi non mi fa alcun effetto il completo di Armani!


LE MIE “FRASI CELEBRI”


1) “Buon rischio!” (Errore accettabile. Espressione poi utilizzata estensivamente anche nelle varie amenità del post-partita)

2) “Il set è giovane!” (Punteggio del set sotto i dieci punti)

3) “Sei stato troppo goloso!” (Dicesi di giocatore che per troppa voglia di strafare eccede nel rischio e quindi rischia di sbagliare o sbaglia)

4) “Bllllfffrrr” (In un time-out sono stato colto da acuto attacco di dislalia)

5) “Concentrati sul lancio!” (Se mi sbagli la battuta ti stacco le parti nobili)

6) “Tira a tre quarti di velocità!” (Vedi sopra)

7) “Una delle prime cinque!” (Ermetismo utilizzato per non far capire all’avversario che si chiede una battuta di sicurezza, poi esteso al numero di costine mangiate da Nico o ai bicchieri bevuti da Teo)

8) “Aggressività in difesa e contrattacco!” (Tormentone che caratterizzava ogni analisi del pre-partita)

9) “Assumetevi le vostre responsabilità!” (O mettete giù la palla o vi caccio in panchina!)

10) “Battiamo sul libero!” (Se non siete capaci di centrare quello che ha anche una maglia diversa dagli altri siete proprio scarsi dopo tutto il tempo che ci alleniamo in battuta)

11) “Attenti alle rotazioni difensive!” (Siamo così fermi in difesa che non tiriamo su una palla che sia una)


RINGRAZIAMENTI

A tutti, senza eccezioni.

Mi permetto di scrivere qualche nome: Devis, Giulio, Flo, Gea, Sonia, Valentino, Gigi, Mario, Patty, Ivo, Emilio, Giannico, Carlo e Don Toni.

Non se ne abbia a male chi non ho scritto, sto invecchiando, la memoria è quella che è.


Gianca

mercoledì 18 giugno 2008

Nuovo allenatore dei GiancAmici 08/09 : Josè Mourinho


Thiene, Patronato S.Gaetano - Le parole pronunciate da José Mourinho durante la conferenza stampa di presentazione:

Signor Mourinho, quando lei diventò tecnico del Chelsea nel 2004, si definì 'speciale' facendosi chiamare 'The Special One'. Come vorrebbe farsi chiamare adesso?

'Mourinho. Penso di essere arrivato in un club speciale e quando una società è tale il tecnico diventa uno in più. Non dimentico di essere un grande allenatore, ma non voglio essere speciale. José Mourinho non cambia, è la stessa persona di sempre, con la medesima ambizione, le medesime motivazioni, che ha una grande passione per il volley e che ha sempre voluto allenare in Italia, possibilmente in una grande società. La Fulgor mi ha dato l'opportunità di lavorare in un Paese pallavolisticamente grandissimo come l'Italia. Per me questa è una sfida molto importante e devo ringraziare i dirigenti qui presenti e in particolare Valentino che mi hanno scelto. Anche per voi sarà divertente'.

Cosa le ha domandato il Presidente all'inizio di questa sua nuova avventura in biancoazzurro?
"Il Presidente mi ha chiesto di essere José Mourinho, il che significa lavorare con grande passione, con grande empatia con tutti i tifosi, con i giocatori, con la società. Deve iniziare un nuovo ciclo. È appena terminato un ciclo con un grande allenatore come Giancarlo Pizzolato. Ora però siamo a una nuova pagina. È una vita nuova per la Società e per tutta la Fulgor. Rispetto molto il lavoro di un grande tecnico come Pizzolato, ma io sono José Mourinho, ho un metodo differente e penso in una maniera differente. Lavoro con passione e motivazione. Ho sempre avuto un rapporto molto intenso con i giocatori e sono sicuro che dopo qualche settimana potremo parlare di un rapporto forte anche con i miei nuovi giocatori. Penso che i risultati sportivi siano la conseguenza logica di chi lavora bene. Sono sicuro di saper lavorare molto bene. Mi aspetto risultati positivi, una pallavolo divertente. Ho grandissime motivazioni, sono felice di essere in Italia in una grande società come la Fulgor. Ripeto, Mourinho è l'allenatore di un club speciale'.

Pensa che sarà necessario cambiare molti elementi dell'attuale rosa della Fulgor?
Da quanto ho letto sulla stampa di tutto il mondo, non solo italiana e portoghese, sembra che io sia venuto ad allenare una squadra con una rosa di 70 giocatori. Questo non è bello. Voglio lavorare in una squadra di 12-14 giocatori più i liberi. Sembra che tutti i pallavolisti del mondo vogliano giocare nella Fulgor. Sembra che tutti i presidenti vogliano vendere giocatori alla Fulgor. Sembra anche che tutti i manager e procuratori sportivi credano la Fulgor la regina del volley d'estate. Questo non è vero. Voglio anche sottolineare che mi piacciono i giocatori che ho a disposizione. Non ho bisogno di sconvolgimenti radicali dell'attuale rosa e penso di essere d'accordo con la dirigenza che la squadra necessiti solo di due, tre giocatori per migliorare ed essere ancora più competitivi. Voglio avere la possibilità di cambiare un po' le cose, perché non conosco nessun allenatore che abbia le stesse idee di un altro. Ma quando ho letto che non mi piacciono alcuni giocatori in rosa e che voglio comprare tutti i migliori pallavolisti d'Europa, questo non corrisponde al vero. Ho un messaggio preciso che voglio trasmettere ai miei giocatori. Da questo momento voglio parlare di loro come i miei giocatori. Voglio dire a tutti loro che mi piace il gruppo e ho fiducia in loro. Ho visto molte partite della Fulgor durante la stagione e ho apprezzato la mentalità della squadra. È difficile per me aspettare fino a metà Agosto. Non vedo l'ora di iniziare il mio lavoro con loro. Non voglio essere il re dell'estate, voglio solo migliorare la squadra con pochi innesti di valore'.

Pensa di riuscire nei punti dove Pizzolato ha fallito, ovvero far diventare Zuccolo un atleta nel vero senso della parola, insegnare la rincorsa a Molo, insegnare a battere a Pozzan, a pettinarsi a Chemello e a difendere a Sola?
Perchè mi fa questa domanda?

E' un modo furbo di farle promettere ai tifosi che ce la farà
Ma io non sono pirla....




ATTENZIONE: i contenuti dell'intervista sono puramente inventati e non rappresentano il pensiero di Josè Mourinho cui va tutta la stima e l'affetto dei GiancAmici. O perlomeno il mio.

giovedì 12 giugno 2008

Grazie....
























Quando si creano in pochi anni degli eventi che poi i protagonisti stessi e gli osservatori esterni ricorderanno come una parte ben definita del loro passato, significa che si è creato qualcosa di buono. L'aver dedicato il primo anno al lato "umano" della squadra ha fatto si che il lavoro seguente fosse molto più facile, partecipato e sensato. Questo è sicuramente l'aspetto che in 5 anni ha segnato un qualità che altri allenatori non hanno.
La qualità tecnica della squadra non è mai stata abbandonata a se stessa, lo è stata la tattica. Ok siamo arrivati terzi quarti e quinti, avremmo potuto vincere. Nessuno dice che non lo faremo in futuro. Ma vedere che prima la parte fisica era imposta, ad esempio, ed ora richiesta, rappresenta una crescita che credo non possa che evidenziare la bontà del lavoro fatto. Chi non accettava le decisioni ha imparato a capire, e anche se non condivise al limite, a rispettarle. Anche questo in molti altri posti manca. Chi si sentiva sfiduciato ha sempre avuto una seconda possibilità. Chi si sentiva superiore è stato respinto. Tutto questo, senza di proposito entrare nel dedalo della tecnica e della tattica, ha fatto si che quello che lasci sia un gruppo singolare, dove chi c'è non se ne va anche potendo, e chi non c'è, vuole arrivare. Ha fatto si anche che l'unico motivo plausibile per un distacco fosse la venuta meno distinzione delle parti. Il troppo andar d'accordo insomma. E con i tempi che corrono, e parlo per me, mi sento orgoglioso di aver partecipato ad una realtà come questa, che cmq non si chiude in un triste e desiderato addio come spesso accade, ma in un sorridente e fiducioso, ancorché mal sopportato, arrivederci...

P.S. I GiancAmici rimarrano tali ed il blog identico. Il riferimento cui porta il prefisso Gianc non può essere tolto da nessuna cosa che sia relativa a questa squadra, perchè ne caratterizza la natura di base, e credo di parlare a nome di tutti....

venerdì 6 giugno 2008

Pagelle Stagione 2007/2008

1. Paip
Stagione di sacrificio Kilometrico per il nostro Pippone, inteso come Pipp1 non come fancazzista, che fa su e giù da Padova come neanche il vescovo della diocesi ha fatto in 10 anni. Accetta la panchina di buon grado ed è sempre determinante quando entra. LEVRIERO





3. Sugar
Gioca una stagione di alti e bassi. Dopo la preparazione affrontata con la solita professionalità e il test di Cuper fatto pippando x 11 minuti e facendo il Maurice Green per l'ultimo minuto, vede le sue prestazioni crescere suprattutto lontano da questo periodi di fatiche muscolari. Finale sugli scudi per un atleta che va sempre. GINEPRAIO




4. Dave
Neanche quest'anno ha perso la sua proverbiale efficacia in attacco e neanche quest'anno ha imparato a difendere. Si incazza quando la squadra non gioca come può, ed ha ragione. Fedelissimo della pizza post partita e degli allenamenti di pesi, non manca mai di dare contributo al gruppo. Vitruviano




5. Teo
La nostra scommessa. Vinta, ma c'è ancora da ritirare il premio. E' un bravo ragazzo, non beve, non guarda le donne nude, sta attento in classe, non dice le parolacce e non suda. Unica pecca la sborraccia che ho mietuto più vittime di una Spelonchina neo-patentata. Refrattario

6. Poz
Il Poz, l'uomo che sapeva volare, da persona coerente qual'è, pianta i palloni nel metro davanti a lui sia se schiaccia che se batte. Però non è bellissimo sapere questa cosa sul 23-24 di una partita. Ma siccome di quei 23 gran parte sono anche suoi...allora va bene..cioè bene...facciamo che impari eh.....PITTORICO

7. Ale
Stagione nella media, buona partenza, flessione, ripresa, ri-flessione...bah....le squadre avversarie continueranno a ricordarmi per l'acqua che faccio loro fuori in doccia più che per quanto fatto in campo. Chissà che l'aver cominciato a far pesi non porti qualche frutto. Serafico




8. Ricky
Anno che all'inizio vedeva addirittura il ragazzo incerto nel cominciare ma che poi l'ha visto metterci molto del suo. Sempre tranquillo e pacato nell'ammettere il torto, ma seriamente affidabile quando allenato. Una spalla un po' così e una testa un po' colà gli hanno fatto qualche sgambetto ma porta a termine la stagione con nobiltà. Ginnico

9. Billy
Manca all'ultima cena, avrà l'anno prox la possibilità di rifarsi. Si saltano le partite, anche quelle importanti. Ma non l'ultima cena.cena .IMPERDONABILE









10. Denis
Indotto al ruolo di libero durante il percorso, questo campione dal fisico granitico riesce a giocare e farsi male praticamente ogni volta che entra in palestra. Nell'ultima partita si è slogato un braccio mentre alzava la mano durante il riconoscimento per dire "Denis 10". Detto questo, encomiabile x impegno e dedizione, alla causa e al gruppo. GiancAmico DOC.
SOPRAVVISSUTO


11. "Il Fassina"
Giunto con il duplice scopo di far sentire meno vecchio Billy e integrare la rosa, questo eclettico atleta si rifela GiancAmico in ogni settore, canta, suona, balla, fa festa, gioca, e beve. Ottimo acquito. Ci fa inoltre fare molto bella figura quando, ingiaccato e incravattato sembra il nostro uomo-mercato al seguito. Perdiamo ogni credibilità poi sotto la doccia. NEFRITICO


12. Ciobi
Stagione intermittente x il capitano che ha deciso di dedicarsi più alla mente che al corpo per questa stagione. Sempre cmq presente il giovedì non lesina grinta a motivazione infuse alla squadra. Speriamo l'anno prox di averlo più con noi. IRRIGATO


14. Saimon
Il fisico continua a reggerlo ma stare con Dave lo rallenta nei bioritmi. Cambiare amici e lavorare sugli ultimi difetti che restano sarà senz'altro la scelta migliore. Motivazione e attaccamento alla squadra a 1000 come sempre, fare il resto completerebbe l'opera. EDULCORATO

Devis
Il nostro mad scientist, preparatore atletico dalle bizzose vedute, che ama fare esperimenti sulla tenuta fisica umana su di noi poveri fulgorati quest'anno è stato preziosissimo nel rispondere alla mancanza del coach sostituendono nei tempi e soprattutto nei modi, consentendoci di raggiungere, in formazioni quasi sempre di salvataggio, in nostro obbiettivo minimo. GRANATIERE


Gianca
Il coach che tutti quelli non-sani di mente vorrebbero avere, il leadr ideale per i marines, un uomo tutto d'un pezzo che spezza in pezzi gli altri uomini....ma gli vogliamo bene. Ci ha insegnato la disciplina nell'amicizia, il senso del gruppo e il significato di vincere assieme. Quest'anno è partito per un po' lasciandoci in mano al suo secondo Terzo (ha ha...) ma facendosi sentire presente appena possibile. ARRIVEDERCI...

martedì 3 giugno 2008

Sondaggio : Divise '08-'09

Quali di queste divise ti piacerebbe di più indossare/veder indossare ai GiancAmici nella prossima stagione:

1. Divisa Classica







Molto efficiente, elasticizzata ed attillata in modo da rendere i già agilissimi movimenti dei GiancAmici il più facili possibile, evidenziando anche i loro fisici scolpiti nello "Yogurt centrale del latte di Vicenza"

2. Divisa Bellissima












Maglia bianco-crociata che avrete la sensazione di aver già visto ma non è così. Simbolo di vittorie e onestà

3. Divisa Gundam - Modulo Stellare









Divisa protettiva per le partite di alta classifica, così anche Denis non si farà mai male.
Comprende caschetto anti-cartone-da-muro-aperto e propulsori sovra-lombari x aumentare l'elevazione. Attenzione a non attivare i propulsori se il giorno prima avete mangiato la fagiolata, o viene fuori un gran casino...

4. Completo Figheira












Ottima tenuta estiva per giocare nei palazzetti più caldi, per esempio a Longare. Tessuto leggero e minimale che consente la maggior libertà di movimento...Attenzione solo alle difese a terra perché la parte coperta del corpo non raggiunge il 10%

Risultati: vince il "Completo Figheira"